In questo articolo vi spiego cos’è il tanto criticato audio 8D, perché esiste e perché dovreste evitare di parlarne con superficialità.
Il panning è solo un dettaglio
Parto subito col farvi crollare un mito: il panning non è audio 8D. Dico questo perché mi è capitato di leggere post su Facebook del tipo “Smettetela di lodare l’8D perché non è altro che panning a destra e sinistra”. Niente di più “scorretto”. Il panning può essere definito come una variazione (automatizzata o meno) del volume di un canale stereo (destro o sinistro) di modo che uno prevalga sull’altro. Affiancarlo all’audio 8D è quanto meno riduttivo.
Audio 8D: cos’è e cosa non dovrebbe essere
Andando più a fondo, bisogna specificare che quell’8D non è altro che il termine volgare per definire l’audio spaziale. Avete presente il Dolby Atmos? E’ una tecnologia audio utilizzata principalmente in ambito cinematografico: grazie al posizionamento di fonti audio (da qui anche il termine Audio Posizionale) e il loro spostamento meccanizzato, si riesce a dare un maggiore senso di immersione durante la visione di un film. Possiamo percepire il suono degli uccelli nel cielo, il rumore di un ruscello in basso a sinistra, mentre qualcosa si sta muovendo in un cespuglio dietro di noi.
Come forse avrete capito, si va ben oltre il tormentone di Youtube e della canzone spammata su Whatsapp. Quelli non sono altro che esempi di come non usare l’audio spaziale, se non per far vedere al mondo che puoi fare la stessa cosa girando intorno a una persona seduta, tenendo una cassa in mano mentre sta suonando la tua traccia preferita.
E tra l’altro i risultati che spuntano fuori da video come questo non sono nemmeno quelli ottimali. La qualità generale è sì buona, ma non è credibile. Specie se si perdono frequenze e si aggiunge un effetto reverb (anche leggero) che fa solo pensare di essere in galleria.
“L’audio 8D è solo una cavolata”
Eh no, cari miei, l’audio 8D è tutto tranne che questo. La cosa che mi preoccupa è che l’ho sentito dire anche da persone che di musica ne capiscono eccome. L’audio spaziale, come ho infatti accennato, prevede implicazioni molto più utili e interessanti che meritano un discorso a sè.
Oltre al cinema, prendete ad esempio il campo del gaming. L’EAX può essere considerato un antenato dell’audio posizionale. Faceva già percepire la distanza dalla fonte sonora e la sua posizione nello spazio (anche se si basava principalmente sui canali stereo destro e sinistro). Andando avanti col tempo si è passati all’uso delle tecnologie Dolby Digital con ambienti sonori più coinvolgenti. Un esempio? Call of Duty: Modern Warfare (2019).
Audio 8D: per molti e non per tutti.
L’audio 8D – e per favore smettiamola di chiamarlo così – è una tecnologia, quindi, da non sottovalutare. Per molti può sembrare “troppo semplice”, anche solo immaginando un’automazione che ti sposta l’audio a destra e sinistra e viceversa. In realtà ci sono tanti altri aspetti che non vengono considerati e che spettano probabilmente a un pubblico di appassionati di tecnologie del suono, ingegneri e produttori audio. Ciò che vi consiglio è allora di informarvi di più e leggere anche dai siti più specializzati. Il mondo dell’audio spaziale è molto ampio e merita più attenzione e meno superficialità.
Laureato in Scienze della Comunicazione, appassionato di musica elettronica e tecnologia.