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Recensione KZ ZST: mi sarei aspettato di più.

kz zst

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Tutti ne parlano, tutti le lodano, tutti le comprano: si tratta delle KZ ZST, un paio di auricolari in-ear monitor economici. Mi sarei aspettato qualcosa di più, in tutta onestà…


In bella mostra

Il contenuto della confezione (cavo argentato escluso)

La confezione, anche se non sembra, è molto curata. Una volta tolto il cartoncino esterno con il disegno degli auricolari, appaiono in bella mostra gli auricolari (nel mio caso con disegno stile fibra di carbonio). Tolto il supporto, si trova un cavo intrecciato da 1,2 metri da collegare alla coppia di KZ ZST, un utile manuale di istruzioni in inglese approssimativo e gommini di ricambio. Questi sono davvero importanti perché contribuiscono all’isolamento acustico passivo. Mi sarebbe piaciuto trovare una piccola custodia per conservarle.

Il cavo è marrone con plastiche nere. E’ rinforzato all’archetto e prende la forma delle orecchie. Gli auricolari ,semitrasparenti, hanno una forma particolare che si adatta perfettamente al lobo. Una volta indossate le KZ ZST sono piuttosto comode: non è come non sentirle, ma tutto sommato non danno fastidio sul lungo periodo, specialmente per il cavo dietro l’orecchio.


Speravo suonassero meglio

Come di consueto, appena indossate e collegate alla mia fedele Scarlett 2i2 2nd Gen, ho fatto subito partire la mia solita playlist. Premetto di essere partito con delle aspettative piuttosto alte, spinte dall’hype (e dalla voglia compulsiva di spendere soldi in cose apparentemente fighe). La mia reazione iniziale è stata quella di finire un brano e toglierle per il fastidio delle frequenze alte. Queste sono davvero eccessive, taglienti. Potrei dire cristalline se solo fossero ben equilibrate con tutto il resto. I bassi, inoltre, non mi sono sembrati un granchè di eccezionale.

Cambio cavo e cambia (quasi) tutto

Ok, ora che siete arrivati a questo punto dovete tenere conto di una cosa: le ho testate con il cavo fornito in confezione. Il giorno dopo è arrivato quello migliorato, in argento intrecciato, isolato, piatto e largo 7mm. Devo dire che la situazione è decisamente migliorata, anche in virtù delle diverse ore di rodaggio. Lo squilibrio sulle alte c’è ancora, ma stavolta è meno marcato. Similmente, le frequenze basse sono più corpose. Il dubbio rimane sul range di frequenza: è dichiarato tra i 20 e i 20.000Hz, però il taglio sui bassi mi sembra partire dai 40-50Hz.

Il volume che esce dalle KZ ZST è spropositato. Se con le mie fedeli Audio Techinica ATH-M40X devo alzare a metà per avere un volume alto e deciso, con le ZST basta arrivare a 1/4 per diventare sordi. Il punto positivo è che non vanno in distorsione, con l’unico “difetto” che salendo con il volume gli alti tornano ad essere piuttosto fastidiosi. Non mi sono permesso di andare oltre la metà per non rovinarle.


Se volete testare gli auricolari, vi consiglio questa playlist che ho creato su Spotify:


KZ ZST: consigliate con riserva

Le KZ ZST sono, in conclusione, un paio di auricolari esteticamente belli, molto comodi e dai materiali di tutto rispetto. La qualità audio lascia a desiderare, accettabile comunque per il prezzo (tra i 15 e i 20€ su Amazon.it). Se si vogliono ottenere dei miglioramenti, conviene spendere altri 16€ per il cavo (cosa che consiglio fin da subito). Le consiglio come auricolari di riserva oppure per del monitoring senza pretese (sia per strumenti musicali, sia come riferimento durante il mastering delle tracce o anche per dj).

Se volete qualcosa di meglio, puntate alle Aukey EP B40s che ho recensito qualche giorno fa.


COSA VA……E COSA NON VA
– esteticamente molto belle
– comode, per niente fastidiose sul lungo periodo
– volume molto alto
– tutto sommato suonano bene per quello che costano
– molto ben isolate
– per ottenere una qualità audio decente bisogna spendere altri 16€
– gli alti sono comunque troppo presenti, nonostante tutto
– manca una custodia in confezione